Memo Remigi: intervista a cuore aperto col cantautore dell’amore a Milano

MEMO REMIGI MATTATORE IN TELEVISIONE “SONO UN RAGAZZO DI OTTANT’ANNI”

“A 83 anni sono ridiventato un divo… Sto vivendo la mia terza vita. La RAI mi ha riconfermato nel programma “Oggi è un altro giorno” che riprenderà il 13 settembre fino a maggio dell’anno prossimo e intanto il mio ultimo disco “Como Shapira”, è diventato un tormentone estivo. Erano anni che non lavoravo così tanto… anzi, diciamo pure che non sgobbavo così.”

Memo Remigi ha lasciato Milano e da 4 mesi vive a Roma.  Si concede ogni tanto una “fuga” di tre o quattro giorni per regalarsi un po’ di riposo a Santa Margherita Ligure, nel suo appartamento a pochi passi dal mare nel centro della cittadina in attesa di riprendere il lavoro in televisione. Il cantore dei complicati amori milanesi, nella nebbia, sotto il Duomo e in Galleria, torna in Liguria più raramente da quando è rimasto da solo l’anno scorso per la morte della moglie, Lucia.

Memo Remigi e la moglie Lucia

-Eravate sposati da 55 anni…

“Devo tornare a Santa appena posso … – dice – L’avevo promesso a Lucia. Fino all’ultimo mi ha implorato di non vendere questa casa della quale era innamorata. Volle infatti che disperdessi le sue ceneri in mare, davanti a Portofino. Lo abbiamo fatto io e Stefano, nostro figlio, una mattina di primavera. E’ stato molto commovente. Lucia mi diceva sempre scherzando “Non voglio lasciare questi posti. Anzi, ti dico che voglio rompere le scatole quaggiù anche da morta.” Così quando sono entrato in casa per la prima volta ed ho ritrovato l’urna con le sue ceneri in mezzo al soggiorno, ho avuto un colpo al cuore. E’ stato come se fossimo ancora insieme…”

-Parliamo un po’ del tuo lavoro e del successo televisivo e discografico che hai collezionato…

“Sì, un grande successo. Straordinario, visto che non sono più un ventenne. Negli ultimi anni ho lavorato a Roma, nel programma satirico televisivo “Propaganda live” con Zoro. Per alleggerire un po’ l’atmosfera, l’inverno scorso avevo pensato di fare qualche intervento insolito, a braccia, fra la gente. In quattro e quattr’otto mi sono ritrovato al “Testaccio”, colorito quartiere romano, per registrare delle interviste “live”, dal vivo. In particolare ce n’è stata una molto azzeccata che ha fatto il giro del mondo sui social con centinaia di migliaia di contatti. Ero in un ambulatorio e accanto a me c’era una anziana signora un po’ acciaccata che aspettava di farsi vaccinare. Chiacchierando nell’attesa le ho confessato che a me il vaccino del covid aveva addirittura risvegliato i sensi; sì, che insomma, era stata una mano santa. La surreale conversazione, per la mia ironia e l’innocenza disarmante della signora, andata avanti per un po’, ha fatto partire a razzo l’indice d’ascolto. Beh, credo che quelle interviste particolari oltre al mio curriculum discografico, abbiano contribuito molto a farmi ritornare su RAI Uno nel programma “Oggi è un altro giorno”, condotto da Serena Bortone. E così da alcuni anni vado in onda tutti i giorni in diretta, col mio pianoforte.”

-E per la musica che cosa dici?… Da anni ormai ti sei lanciato a testa bassa nei ritmi moderni e indiavolati, balli e canti coi rapper…

“Alludi a “Como Shapira”, il mio ultimo disco? Io per cinquant’anni ho abituato tutti all’amore alla milanese, quello strano, nella nebbia con la pioggerellina in mezzo al traffico… Invece un giorno mi son detto: ora basta tristezze… Voglio che tutti si divertano con me. E nata così questa canzone, un “reggaetone”, scritta col giovane artista Nartico e dove compaio abbigliato come un elegante signore cubano col sigaro e il panama bianco e ballo sulla spiaggia. “Como Shapira” è un neoromantico videoclip per la regia di Davide Legni attraverso il susseguirsi di immagini eloquenti e un meraviglioso corpo di ballo grazie alle coreografie del mitico Enzo Paolo Turchi ed ai suoi bravissimi ballerini. Posso dire che le grandi emozioni dell’amore, questa volta vengono trasmesse oltre che dalla mia voce, dal ritmo di Nartico, con le sue incursioni dal fraseggio moderno. E sai la cosa più bella?  Che i miei coetanei, dei quali son diventato una sorta di portabandiera rivoluzionario, mi seguono e mi imitano. Io dico loro: muovetevi, ballate, la vita comincia a 80 anni!”

-Hai parlato della musica e della tua attività; che mi dici della tua vita privata? Come funziona oggi?

“Quando Lucia se ne è andata ha espresso a Stefano, nostro figlio, il desiderio di non lasciarmi da solo. Come se lui dovesse vegliare su di me… Beh, l’abbiamo presa sul serio e così abbiamo deciso di riunire la famiglia. Ora siamo una famiglia allargata, ormai. Tutti insieme e felici, io lui e il mio nipote più grande, Leonardo, che ha 15 anni; il più piccolo, Jacopo, che ha 5 anni, resterà invece con la sua mamma. In effetti senza Lucia vivevo da solo col mio cagnolino, Bacio, che mi aveva fatto sempre compagnia a Roma all’hotel Clodio dove alloggio nei mesi in cui lavoro in televisione, fino alla sua morte, avvenuta all’inizio dell’estate. Ma grazie a Lucia non sarò da solo. Con Stefano e Leonardo saremo insieme una bella famiglia. Tre giovani ragazzi simpatici… lo posso dire?…”