CHARLES LECLERC: Nascita e affermazione di un nuovo campionissimo 

CHI E’ CHARLES LECLERC: PARTITO DA MONZA E’ SALITO IN CIMA AL MONDO Nascita e affermazione di un nuovo campionissimo 

Il duello mondiale sui bolidi di Formula 1, ha segnato un punto di svolta nel 2022: cambiate le auto, cambiato il regolamento, cambiati soprattutto i protagonisti, i piloti. Ora i due nemici sono Cgarles Leclerc e Max Verstappen. Scontro totale. Per ora Charles conduce il mondiale. Ma ogni corsa è all’ultimo respiro.

Se prima il nome Lewis Armstrong era diventato una specie di mantra tra gli appassionati della pista, oggi è praticamente scomparso. E dopo anni di digiuno, sacrifici e sconfitte, il padrone dei circuiti è Charles Leclerc, il giovanissimo monegasco che parla italiano fluente, che corre sulla più potente e battagliera Ferrari di ogni tempo.

Il cammino luminoso di Leclerc era cominciato a Monza, per il Gran Premio d’Italia, tre anni fa. Alti e bassi, sconfitte dolorose, ma finalmente a Maranello hanno fatto il miracolo. La Ferrari del 2022 è balzata in testa al circo, ha umiliato avversari prestigiosi, ha catapultato Leclerc al comando della Formula 1 dei piloti e dei marchi.

Ricordiamolo in occasione del suo primo trionfo, a Monza.

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In vetta al podio altissimo dell’autodromo di Monza, mentre esplodeva l’entusiasmo di migliaia di tifosi venuti da mezzo mondo per assistere al Gran Premio d’Italia di Formula 1, il più giovane vincitore che la Ferrari abbia mai avuto, Charles Leclerc, si è messo a cantare sulle note dell’inno nazionale. Erano anni che non succedeva. Un boato ha fatto rimbombare le tribune e il paddock.

Leclerc ha poi rivelato di averlo imparato in auto tornando in uno dei suoi numerosi viaggi da Maranello a Montecarlo.

Scaramanzia o una premonizione, in previsione della sua prima vittoria in Ferrari, che si era avverata a Spa, in Belgio, la settimana precedente?

Però Monza è stata tutta un’altra cosa, un’esperienza unica.

“Lassù, – ha confessato Leclerc – l’emozione infatti mi ha impedito di trovare tutte le parole sul gradino più alto del podio più bello del Circus!”

Ed ora, com’era prevedibile, su questo ragazzo ventunenne monegasco che ha spezzato, dopo nove anni, la maledizione Ferrari a Monza, è già fiorita un’antologia di aneddoti e storielle.

Come quando si dice abbia chiesto a caldo all’intervistatore della Rai: “Scusi, posso parlare italiano?”

O la storiella, verissima, del tassista che dall’autodromo lo aveva portato in albergo a Milano dopo la gara.

“Sono entrato in un taxi, dietro, il taxista perciò non mi vedeva. – ha detto Leclerc, raccontando quanto era successo lasciando l’Autodromo di Monza – E lui mi ha chiesto, ‘Sei andato a vedere il Gran Premio oggi?’. Io ho detto: ‘Sì, sì, era molto bello’. E lui ha risposto: ‘Il giovane è veramente forte’. ‘Mi fa piacere che dica questo’, ho annuito. Ma solo alla fine del viaggio gli ho spiegato chi ero: ero quel giovane che diceva che era molto forte. E’ rimasto senza parole, ma gli brillavano gli occhi.”

E nei giorni successivi Charles Leclerc ha continuato a rivivere quella giornata esaltante.

“Mai stato così stanco dopo una gara. – ha confessato – E’ stata una corsa difficile, volevo fare bene per il team e per i tifosi. Vincere a Monza è qualcosa di indescrivibile: già la settimana, prima a Spa era stato fantastico, ma in termini di emozioni il successo a Monza vale dieci volte di più. Ho commesso un paio di errori è vero, per fortuna nessuno di questo mi è stato fatale. Per il futuro devo stare un po’ più attento…”

Ma la Vittoria di Charles Leclerc è stata anche la preziosa ciliegina sulla torta della intensa settimana monzese. Quest’anno infatti si festeggiavano i 90 anni della scuderia Ferrari, creata nel 1929 da Enzo Ferrari, i 97 anni dell’Autodromo di Monza, costruito nel 1922 ed infine i 90 anni del Premio. Tre eventi che hanno riempito Milano e la Lombardia di migliaia di tifosi venuti da mezzo mondo per festeggiare “la rossa”.

LE PASSIONI ITALIANE DI LECLERC: LA MACCHINA E LA FIDANZATA SEGRETA

Charles Leclerc è nato a Montecarlo, nel principato, il 16 ottobre 1997, sotto il segno zodiacale della Bilancia; ventidue anni fa, ma il suo cuore sin da piccolo ha battuto dalle parti dell’Italia. Come la passione di correre. Sempre condivisa dal papà, che l’ha sempre sostenuto. Purtroppo uno degli anni più importanti per la sua carriera, il 2017, è stato segnato dalla morte prematura  di suo padre Hervé Leclerc, il 20 giugno 2017, a 54 anni per una grave malattia, proprio alla vigilia di una gara molto importante.

Ed i racconti della sua infanzia sono sempre velati da un velo di nostalgia e di tristezza: “Avevo 4 anni ed ero a casa di amici a guardare il GP di Monaco; sentivamo il rombo assordante dei motori e vedevamo le auto sfrecciare. Un ricordo nitido e importante. Mi sono innamorato subito di quel mondo e di quella vita. Da allora il mio scopo è stato di guidare, senza pensare ad altro. Come tutti anch’io ho cominciato guidando un “kart”. Dev’essere stata una delle prime volte che sono salito sul kart che mi è capitato l’incidente più divertente. Avevo sempre 4 anni e sapevo già avviare un kart da solo. Io e mio padre siamo arrivati in pista così sono subito salito a bordo del go-kart e sono partito. Papà si fermò a lato della pista urlando e agitando freneticamente le braccia, ma non lo sentivo e non capivo perché. Dopo aver completato diversi giri mi sono fermato e ho capito: non stavo indossando il casco! Sì, ero ignaro del resto del mondo sin da bambino, mi importava solo guidare.”

Breve ma intenso il suo curriculum: nel 2005, all’età di appena 8 anni, ha iniziato a gareggiare con il kart, per poi passare nel 2014 alle monoposto. In quegli anni ha avuto modo di sviluppare una certa esperienza, che è stata ben presto notata dagli scopritori di talenti. Nel 2016, Charles è stato inserito nella Ferrari Driver Academy, dove si formano i nuovi piloti per la scuderia del cavallino rosso. Da allora, in soli tre anni, Charles Leclerc è diventato la punta di diamante della Scuderia ed ha preso il posto di Kimi Raikkonen alla guida della Ferrari.

Per quanto riguarda la sua vita sentimentale, Charles è un ragazzo molto riservato. Dapprima si diceva che fosse fidanzato con Giada Gianni, una giovane di origini italiane nata a Napoli il 2 marzo 1998, sotto il segno zodiacale dei Pesci, che da tempo vive a Monaco. Ed è proprio qui, probabilmente, che ha conosciuto Leclerc e si è innamorata di lui. Aveva iniziato a frequentare Charles nel gennaio del 2015, e nel tempo era diventata la sua fan numero uno. Amante del sole e del mare, Giada è anche una donna molto dinamica e atletica. E’ anche appassionata di animali, della natura, adora le escursioni e le gite in barca. Non ama il trucco esagerato e in tutte le sue foto appare sempre con un look al naturale.  È stata la prima fan di Charles, al quale ha dedicato dolcissimi post sui social e che sin dagli inizi l’ha supportato in ogni avventura sportiva. Di lei comunque si +è sempre saputo poco: su Facebook aveva inserito una sola informazione specifica del suo curriculum: gli studi presso il liceo “Albert 1er” nel Principato di Monaco…

La cavalcata gloriosa dei due bolidi rossi di Maranello

1929: LA NASCITA DELLA ROSSA

La Ferrari è nata con Enzo Ferrari nel 1929 come reparto corse dell’Alfa Romeo per poi diventare indipendente nel 1939. In novant’anni si è imposta come una delle più note e titolate squadre nel panorama dell’automobilismo sportivo mondiale. Il suo nome è legato al Campionato del Mondo di Formula 1, in cui è presente fin dalla sua istituzione, conquistando per 15 volte il Titolo Piloti e 16 quello Costruttori (record assoluto di entrambe le categorie). Ha inoltre riportato numerosi successi nelle competizioni per vetture Sport Prototipo e Gran Turismo come il Campionato del Mondo Sport Prototipi, vincendo 12 Titoli Costruttori. Ha trionfato anche nelle gare di durata, come la 24 Ore di Le Mans, la 24 Ore di Daytona e la 12 Ore di Sebring. La Ferrari ha trionfato infine nelle tre corse più prestigiose del mondo su tracciato stradale: la Targa Florio in Sicilia, la Mille Miglia a Brescia e la Carrera Panamericana, in Messico, quest’ultima annullata dopo cinque edizioni perché considerata la corsa più tremenda di ogni tempo, per la lunghezza, l’estrema pericolosità del percorso e le condizioni proibitive delle strade.

Dice Mattia Binotto, Team Principal Ferrari: “La Scuderia Ferrari è fatta di unicità. La sua storia, di cui quest’anno ricorrono i 90 anni, è unica, perché è quella di una squadra che è stata capace di eccellere in ogni categoria in cui abbia gareggiato. Ha vinto più di qualunque altro team in Formula 1 e ha saputo primeggiare anche nelle competizioni di durata più massacranti, dalla Mille Miglia, alla 24 Ore di Le Mans, alla Targa Florio; è stata in grado di eccellere anche nelle corse in salita e persino nel motociclismo, agli albori della sua storia.”

 

L’autodromo di Monza, la pista regina dell’automobilismo

STORIA DEL TRACCIATO PIU’ VELOCE DEL MONDO

L’autodromo nazionale di Monza, ribattezzato oggi Monza Eni Circuit per motivi di sponsorizzazione, è un circuito automobilistico internazionale situato all’interno del parco di Monza. È il terzo autodromo permanente più antico al mondo, dopo quello di Brooklands (non più in uso) e quello di Indianapolis; inoltre è la sede storica del Gran Premio d’Italia, disputatosi qui 82 volte sulle 90 totali; sin dalla sua istituzione nel 1950 (con l’eccezione del 1980) ha sempre ospitato la Formula 1; dal 1949 al 1968 è anche stato sede del Gran Premio delle Nazioni del Motomondiale.

Dal 1991, con le modifiche al circuito di Silverstone, il tracciato brianzolo è il più veloce tra quelli iridati: il record assoluto del circuito è di 1’19″119 con una media di 263,587 km/h stabilito da Kimi Räikkönen nelle qualifiche del Gran Premio d’Italia 2018. Tale tempo però non è considerato ufficiale perché non stabilito in gara.

A Monza per la rievocazione c’erano il Presidente ACI, Angelo Sticchi Damiani, il Team Principal della Scuderia Ferrari, Mattia Binotto ed il Vicepresidente della Casa di Maranello, Piero Ferrari.

Le Frecce Tricolori hanno dipinto il cielo co0n la bandiera italiana.

 

L’inaugurazione dell’autodromo di Monza risale al 1922: ma perché proprio in Brianza si decide di costruire quello che una formula un po’ logora definisce “il tempio della velocità”? Bisogna tornare indietro al 29 luglio 1900, quando Gaetano Bresci uccide Umberto I a Monza e il re spira proprio all’interno della Villa Reale, che per la monarchia diventa un luogo oscuro.

Vittorio Emanuele III farà poi chiudere la residenza reale e trasferire al Quirinale gli arredi, così sulla piccola Versailles del Piermarini in Brianza caleranno l’oblio e una damnatio memoriae pluridecennale.

Tra il 1900 e il 1922, però, la vita si rivoluziona: ci sono il futurismo, Marinetti con le sue poesie “Veemente dio d’una razza d’acciaio / Automobile ebbrrra di spazio” e la Grande Guerra. C’è anche l’automobile che a breve diventerà un mezzo di trasporto generale. Di conseguenza cresce l’industria dell’auto, s’inaugurano fabbriche, lavorano gli artigiani, nasce una passione destinata a contagiare tutto il mondo industrializzato.

In tutta Italia, nel 1922, le auto immatricolate sono circa 41.000, poche rispetto al resto d’Europa o agli Stati Uniti, tante per un Paese agricolo più che industriale. Nel 2018 in Italia i veicoli immatricolati saranno circa 37 milioni.

E Monza, il parco e la pista? Finita la prima guerra mondiale, il parco di Monza finisce in mano all’Opera Nazionale Combattenti, che a sua volta lo gira a una società emanazione dell’Automobile Club di Milano, che non vuole perdere l’occasione di entrare nella modernità: perché le voci girano, e pare che in Francia stia per aprire un circuito alle porte di Parigi. E non si poteva restare certo con le mani in mano. Nasceva così l’Autodromo.

 

 

Servizi a cura di

– Francesca Bastoni – 

– Ranuccio Bastoni- 

 

Foto di CLAUDIO PEZZOLI

– New Reporter Press – 

 

 

 

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